Imane Khelif, parla l’avvocato: “Denunciamo chi l’ha denigrata sui social”
Khelif, medaglia d’oro alle Olimpiadi, vittima di un linciaggio social per tutta la durata della competizione, ha fatto sapere di aver denunciato chi ha messo la campagna social contro di lei
Imane Khelif ha vinto la medaglia d’oro nel pugilato e non poteva rispondere in modo migliore a chi l’ha denigrata sui social per tutta la durata delle Olimpiadi. Di certo, però, non finirà qui e tramite il suo avvocato ha fatto sapere che denuncerà per cyberbullismo chiunque l’abbia denigrata sui social. La scelta di andare per vie legali era stata presa già da giorni, ma ufficializzata nella serata di venerdì.
Tutto è iniziato il 1 agosto, il giorno della sfida tra Khelif e l’italiana Angela Carini. L’azzurra si è ritirata dopo 47 secondi per “aver sentito troppo dolore” dopo un colpo messo a segno dalla futura medaglia d’oro e mentre scendeva dal ring imprecava in lacrime dicendo “Non è giusto”. Nei giorni precedenti all’incontro, su X (ex Twitter) erano già stati scritti numerosi messaggi d’odio contro l’algerina, che veniva definita “uomo”, ma in seguito al ritiro di Carini i messaggi sono cresciuti esponenzialmente e arrivavano da ogni parte del mondo.
La denuncia dell’avvocato di Khelif
Queste le parole dell’avvocato di Khelif, Nabil Boudi, rilasciate in esclusiva a La Repubblica:
“Abbiamo assistito alla più grande campagna mondiale di cyberbullismo scatenata contro una singola persona. La narrazione degli hater è iniziata presentando Khelif come una bugiarda, un’imbrogliona che nascondeva la sua vera identità per poter vincere. Khelif non era imbattibile, ha fatto centinaia di competizioni con altre pugili in passato, e a volte è stata sconfitta. Ci sono decine di atlete che l’hanno sfidata prima dei Giochi. E anche dopo Carini noto che quasi tutte le sue avversarie non si sono lamentate di una sua presunta falsa identità di genere. Non so se la pugile italiana abbia deciso di mentire per giustificare un suo fallimento o per altri motivi che ignoro.
Si è passati agli insulti misogeni, sessisti e razzisti. È stata una campagna feroce contro una ragazza di venticinque anni che non aveva fatto nulla di male. L’indagine penale stabilirà chi c’è dietro questa campagna, ma anche chi ha alimentato questo linciaggio digitale. Abbiamo deciso di aprire un fronte giudiziario per trovare i responsabili. Speriamo che siano puniti, per lavare l’onore di Khelif e di tutta l’Algeria.”
La denuncia momentaneamente è contro ignoti, anche se sono stati allegati anche post online di numerose figure note, come Elon Musk, Donald Trump, J.K Rowling e Matteo Salvini.