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Kings League e il Mondiale tutto italiano: ma di che cosa si tratta realmente?

Alle 17 l'Italia si gioca il tutto per tutto nel secondo match del Mondiale contro la Spagna. Ma facciamo un passo indietro: che cos'è la Kings League?
Gerard Piqué, la King’s League e lo spettro della XFL

Dopo la sconfitta all’esordio col Giappone, gli azzurri oggi pomeriggio alle 17 sfideranno i campionissimi della Spagna per tenere vive le chance di proseguire la loro avventura al Mondiale della Kings League, organizzato proprio nel nostro paese, tra Milano e Torino. Dodici giorni in cui Youtuber, influencer, ex stelle del calcio e tanti altri personaggi del web, si ritrovano mescolati sul campo con l’obbiettivo di portare in alto la propria nazione.

Tanta carne al fuoco, ma per alcuni, anche qualche dubbio su come andrà a svilupparsi questa manifestazione e su cosa è realmente la Kings League. E allora, cerchiamo una volta per tutte di fare chiarezza su questo nuovo format e in generale sulla lega, amatissima, soprattutto dai più giovani.

Che cos’è la Kings League?

La Kings League, inventata un paio anni fa in Spagna dall’ex calciatore del Barcellona Gerard Piqué, è un torneo di calcio formato da 12 squadre con 10 giocatori più 3 wild card, e per wild card si intendono, solitamente, ex giocatori e personaggi famosi che vanno ad arricchire il roster di ciascuna squadra. Si giocano partite da 7 contro 7 per totale di 40 minuti, divisi in due tempi da 20. L’obiettivo? Come spiegato dallo stesso Piqué, è quello di poter garantire adrenalina grazie a una serie di regole originali che hanno lo scopo di rendere imprevedibile ogni singola sfida.

Difatti, la Kings League, centra poco o nulla col calcio a 11, ma si tratta di un calcio a 7 spettacolarizzato all’ennesima potenza in cui tutti, non per forza calciatori o ex calciatori, hanno la possibilità di giocare o molto semplicemente di tirare un calcio di rigore. I presidenti delle varie squadre sono infatti influencer e streamer, che talvolta entrano in gioco a match in corso viste alcune regole molto particolari e presenti in questo format, più simili a quelle di un videogioco sul calcio che a quelle del ‘football’ tradizionale. Un torneo pensato dunque esclusivamente per intrattenere, soprattutto le nuove generazioni, più che per creare una vera e propria competizione sportiva.

Le regole

Come anticipato, le partite di Kings League durano 40 minuti ciascuna, divise in due tempi da 20, e si gioca in 7 contro 7 su un campo ridotto. Le regole di base sono le stesse del calcio e vince chi fa più gol, in caso di pareggio, invece, per decidere il vincitore si va agli shootout (i rigori calciati in movimento). E le sostituzioni? Libere e illimitate, dal quinto minuto in poi.

Capitolo cartellini. Chi ne riceve uno giallo deve uscire dal campo per due minuti, chi prende il rosso per cinque (al termine dei quali deve essere sostituito). Nel caso di dubbi su una decisione arbitrale, le squadre hanno la possibilità di chiamare il VAR, ma solo per una volta a partita.

A queste regole, se ne aggiungono altre decisamente stravaganti, ideate con lo scopo di rendere più imprevedibili le partite. Come quando si entra negli ultimi due minuti della gara: se il punteggio non è in parità, ogni singolo gol vale doppio. Ad inizio partita – per il calcio d’inizio la palla viene calata dall’alto da una gabbia e la squadra che per prima lo raggiunge ne ottiene il possesso -, invece, ci sono solamente due giocatori in campo: se ne aggiunge uno per team ogni minuto che passa, fino ad arrivare al 7 contro 7.

Inoltre, negli ultimi due minuti del primo tempo, gli organizzatori estraggono un numero per decidere con quanti giocatori le due squadre arriveranno all’intervallo, da 7 contro 7 a 2 contro 2 etc… (deve esserci almeno un giocatore e un portiere per squadra).

Infine, il “rigore presidenziale”. In ogni momento della partita, l’influencer/presidente della squadra può decidere se entrare in campo e tirare un rigore (come fatto dall’Italia contro il Giappone proprio con Blur, autore dell’unica rete azzurra nel ko per 3-1), ma i due presidenti possono anche però accordarsi, prima del match, per non avere a disposizione questa opportunità da penalty.

La Kings World Cup Nations

L’ultima novità (attuale) è la Kings World Cup Nations, una sorta di Mondiale (cominciato il 1°gennaio e si chiuderà il 12 all’Allianz Stadium di Torino) in cui ciascuno dei 16 paesi ha creato una propria Nazionale con ex calciatori professionisti e dilettanti semi-sconosciuti. Nell’Italia, che ha perso la prima partita 3-1 contro il Giappone, giocano l’ex difensore della Juventus Leonardo Bonucci, il portiere Emiliano Viviano e l’attaccante Francesco Caputo. Il presidente è lo streamer e influencer Gianmarco Tocco, in arte, e per tutti, ‘Blur’, conosciutissimo dai più giovani per i suoi contenuti su Youtube e non solo.

Presto in arrivo la prima Kings League tutta italiana: Ibra sarà il presidente

Dopo il successo ottenuto online dal campionato spagnolo, anche altri paesi hanno cominciato a organizzare le proprie leghe, Italia compresa. Nel mese scorso, infatti, sono state create le 12 squadre che nel 2025 giocheranno il primo campionato italiano della Kings League, il cui presidente Kings è l’ex calciatore e attuale dirigente del Milan Zlatan Ibrahimovic, mentre Claudio Marchisio (ex centrocampista azzurro e della Juventus) è l’head of competition, ovvero la persona che gestisce operativamente il torneo.

Tra i presidenti dei vari team c’è anche Fedez, oltre a diversi influencer. Il campionato si giocherà tutto a Milano nella nuova Kings League Arena (la stessa in cui si sta giocando il Mondiale), situata all’interno Centro Sportivo Vismara, sede del settore giovanile del Milan.