SuperLega, Piacenza: la prima sconfitta è una disfatta ma qualche attenuante c’è
Criticare troppo duramente una squadra che ha vinto sei partite su sette e che ha alloggiato costantemente in vetta alla classifica, oltre che ingeneroso sarebbe stupido.
Tuttavia, i numeri del primo stop di Piacenza sono clamorosi.
Chi avrebbe immaginato (noi no) che Civitanova-Piacenza sarebbe durata solo 77 minuti e sarebbe stata la gara più breve del weekend?
Chi avrebbe pensato (noi no) che la prima della classe avrebbe raccolto solo 60 punti senza mai superare quota 20?
Le statistiche piacentine sono un mezzo disastro, proprio come l’atteggiamento, a tratti stranamente remissivo, dei ragazzi di Andrea Anastasi.
Alcuni numeri.
17 errori in battuta a fronte di 2 soli ace. Appena 3 muri punto. 44% (contro il 67% di Civitanova) in ricezione e 54% (contro il 56% dei marchigiani) in attacco.
Nel titolo parlavamo di attenuanti.
Cominciamo da quella di 208 cm.
Complice un acciacco alla schiena dell’ultima ora, il super ex Robertlandy Simón non è sceso in campo e la sua assenza si è unita a quella, altrettanto pesante ma prevista, di Uroš Kovačević.
Dopo sei vittorie un calo di concentrazione è giustificabile.
L’avversario: incontenibile in casa, Civitanova è una signora squadra, che domenica ha trovato alcuni giocatori in giornata super, a cominciare da Mattia Bottolo, che ha un certo punto ha piazzato una serie di quattro servizi vincenti consecutivi, il doppio di quelli messi insieme dalla Gas Sales Bluenergy in tutto l’incontro.