La velocista si è resa protagonista di un momento molto toccante dopo i 100 metri
Da sempre le Olimpiadi non sono solo luogo di grandi imprese sportive ma anche megafono per lanciare messaggi potentissimi. Così ha fatto Kimia Yousofi, una delle sei atlete che rappresentano l’Afghanistan ai Giochi Olimpici di Parigi.
Kimia Yousofi, il messaggio dell’atleta afghana
La velocista ha chiuso i 100 metri in ultima posizione ma la gara è passata in secondo piano dopo che la ragazza ha mostrato il retro del suo pettorale su cui c’era scritto “Educazione” e “I nostri diritti”. “Penso di sentirmi responsabile per le ragazze afghane perché non possono parlare. Non sono una persona politica, faccio solo ciò che ritengo che sia vero e giusto. Posso parlare con i media. Posso essere la voce delle ragazze afghane. Posso dire alle persone cosa vogliono: vogliono diritti fondamentali, istruzione e sport”, queste le sue parole che hanno toccato nel profondo l’opinione pubblica. Dal ritorno dei talebani al governo, infatti, per le ragazze non è stato più possibile studiare così come praticare qualsiasi tipo di sport. In generale le donne vivono una condizione in cui sono private di tutte le loro libertà fondamentali e per questo Kimia Yousofi ha voluto con la sua voce far arrivare al mondo le voci di tutte le donne dell’Afghanistan.