Ciclismo

Pogačar e il Trofeo Merckx: “Un giorno potrebbe esserci il mio nome”

Nel ricevere il premio come miglior corridore nelle classiche, il campione del mondo si è lasciato scappare una battuta
Eddy Merckx
Eddy Merckx (Getty Images)

Qualche giorno fa a Parigi Tadej Pogačar ha ricevuto, per la seconda volta in carriera, il Vélo d’Or, premio che sta al ciclismo come il Pallone d’Oro al calcio.
Dall’anno scorso tra i vari riconoscimenti della manifestazione c’è anche il trofeo che premia il miglior corridore nelle classiche di un giorno.
Il fatto che questo riconoscimento sia intitolato a Eddy Merckx si spiega facilmente visto che il campione belga vanta il record di successi (19) nelle Monumento.
Per rendere l’idea dello strapotere del Cannibale, basta pensare che nell’albo d’oro delle cinque classiche più importanti del mondo in seconda posizione c’è Roger De Vlaeminck con 11 trionfi, otto in meno del campionissimo di Meensel-Kiezegem.

Bene. Nel consegnargli il Trofeo Merckx, Claire Brigogne ha chiesto a Pogačar che effetto gli facesse ricevere un premio dedicato al corridore a cui lo sloveno viene sempre più spesso accostato.
La risposta? “Forse un giorno, potrebbe esserci il mio nome”. Il sorriso umile che ha accompagnato la battuta e la storia di Tadej, che ha sempre manifestato grande rispetto per i campioni del passato, tolgono ogni dubbio sul fatto che si sia trattato di una battuta arrogante.

Le 19 Monumento vinte da Eddy Merckx

7 Milano-Sanremo, 2 Giro delle Fiandre, 3 Parigi-Roubaix, 5 Liegi-Bastogne-Liegi, 2 Il Lombardia.

Le 7 Monumento vinte da Tadej Pogačar

1 Giro delle Fiandre, 2 Liegi-Bastogne-Liegi, 4 Il Lombardia.