Parigi-Roubaix 2025: le scuse del lanciatore di borraccia

Prima di tutto riepiloghiamo i fatti.
Domenica 6 aprile, -33.1 km alla fine della Parigi-Roubaix numero 122.
Uno pseudo tifoso pensa bene di lanciare una borraccia semipiena in faccia a Mathieu van der Poel, che corre spedito verso la terza vittoria di fila nella Regina delle Classiche.
Per fortuna il fenomeno neerlandese riesce a continuare la gara e a trionfare nel Velodromo di Roubaix, ma il fattaccio non viene, giustamente, archiviato.
L’autore di questo gesto incivile è un fiammingo di 28 anni che nella mattinata di lunedì si è autodenunciato presso la sede del corpo di polizia della zona di Mira, che comprende le cittadine di Anzegem, Avelgem, Spiere-Helkijn, Waregem e Zwevegem, nelle Fiandre Occidentali.
Difficile comprendere cosa possa portare un essere umano a compiere un atto così stupido e pericoloso.
Forse le dichiarazioni rese (tramite il suo avvocato) dal tifoso teppista al giornale belga Het Laatste Nieuws ci aiuteranno un po’.
Le scuse
“Voglio scusarmi per prima cosa direttamente con Mathieu Van der Poel. Sono felicissimo che sia riuscito a concludere la gara nonostante il mio gesto stupido. Allo stesso tempo, però, devo scusarmi con ogni corridore e con tutti gli appassionati di ciclismo”.
Azione stupida e impulsiva
“Domenica ho visto quella borraccia per terra nel prato vicino al settore di pavé. Probabilmente l’aveva gettata un partecipante alla gara juniores della mattina; l’ho raccolta senza neanche pensarci troppo. Non era del tutto piena, però dentro c’era un po’ d’acqua. Quando è passato Mathieu van der Poel ho preso la stupida decisione di lanciargli la borraccia. Perché l’ho fatto? Ci sto pensando da quel momento ma non sono ancora riuscito a darmi una spiegazione. È stata un’azione impulsiva totalmente stupida, non riesco a motivarla in altro modo”.
Van Aert non c’entra
“Se sono un tifoso di Wout van Aert che voleva bloccare il suo avversario? Assolutamente no! In realtà non ho neanche un corridore preferito”.
Pentimento immediato
“Sono rimasto dispiaciutissimo appena ho realizzato di averlo colpito e mi sono pentito immediatamente. Da un lato ero felice che non fosse caduto, dall’altro mi chiedevo perché lo avessi fatto. Quel secondo di stupidità mi ha portato nel mezzo di una tempesta mediatica. So di aver sbagliato e sono pronto ad assumermi le mie responsabilità, spero solo che questo polverone possa finire rapidamente”.